Written by Micol Rizzo
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“La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne, si può forse considerare uno dei romanzi più influenti nella letteratura americana, capace di trattare temi quali il puritanesimo e la rigidità di una società come quella del XVII secolo a Boston.
Hester, la protagonista, si macchia di quello che all’epoca veniva considerato un crimine assoluto ed imperdonabile: l’adulterio.
Come penitenza, si vede condannata a portare cucita sul petto, in modo che sia ben visibile a tutti, la lettera A.
Ad aggiungere tensione alla storia, troviamo una bimba che viene definita come il risultato di un peccato, ed un palco su cui Hester dovrà tutti i giorni esibire il suo marchio, quasi a renderlo uno spettacolo teatrale.
Se ci fermiamo un momento a pensare, può solo che sembrarci un’ingiustizia crudele e insensata, una vergogna pubblica ed un’umiliazione che la nostra protagonista deve sopportare, e sicuramente siamo nel giusto, ma non credo che il tema focale del libro sia esattamente questo.
Trovo che Hawthorne abbia una grande capacità di spostare l’attenzione da una vergogna pubblica, alla forza di una donna che sceglie tutti i giorni di camminare a testa alta, e non ignorando la A che porta con sé, ma onorandola e rendendola ancora più visibile con dei ricami, quasi come a sfidare il clima di repressione che la circonda, come a confermare ulteriormente la capacità di decidere per se stesse ed essere libere, sì, anche libere di pagare le conseguenze delle proprie decisioni. Perché decisione é sinonimo di libertà, ed Hester non sconta una pena fisica quanto mentale, perché per lei non è la lettera A la condanna, quanto il senso di colpa che vive in lei, e che la logora pian piano, ma che allo stesso tempo le da la forza di lottare per Pearl, sua figlia.
Ho amato molto questo libro, che pagina dopo pagina riesce ad attraversare una moltitudine di temi, quali i tabù, l’oppressione, la coesione nell’ignoranza di una comunità che non è disposta a perdonare, ma che non concede il minimo spazio per errori o momenti di debolezza.
Un libro che va letto mantenendo una mente aperta e libera da ogni pregiudizio, accompagnando Hester in quello che può essere definito un viaggio attraverso i suoi demoni interiori e la strada verso il perdono, il suo.
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Nathaniel Hawthorne, The Scarlet Letter, Rizzoli, Milano, 2015
Original edition: The Scarlet Letter, Ticknor and Fields, Boston, 1850