Written by Francesca Barracca
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L’amore incondizionato per un bambino può rivoluzionare un’esistenza?
Con la distintiva freschezza che caratterizza la sua penna, Marco Marsullo dimostra quanto un atto apparentemente così naturale come dover prendersi cura di un bambino possa, in realtà, cambiare totalmente le proprie prospettive anche nel più piccolo ed insignificante dettaglio quotidiano e creare un legame in grado di superare un mero vincolo di sangue.
A sperimentare gli effetti di un evento tanto straordinario è Niccolò, un giovane scrittore innamorato di Simona, ragazza madre che per realizzare un sogno mai coltivato a causa della nascita del figlio Lorenzo, decide di partire in tournée con una compagnia teatrale. Lasciato alle prese con i drammi, i capricci e le domande martellanti che soltanto un bambino di quattro anni può porre, Niccolò è così costretto a rivedere i propri piani, riorganizzare le proprie giornate e persino i propri spazi personali. La convivenza tra i due, però, fa fatica ad imboccare la strada della tolleranza e della complicità, poiché Lorenzo non sembra disposto ad accettare la presenza di Niccolò né farsi andare a genio i suoi tentativi di intrattenimento.
A complicare ulteriormente le cose è l’arrivo di Andrés che, appena tornato dall’Argentina, decide di riconoscersi d’un tratto in quel ruolo di padre naturale di Lorenzo che di fatto non ha mai ricoperto. L’unica cosa rimasta da fare, a questo punto, è armarsi di pazienza, buona volontà e di un pizzico di severità per imparare ad andare d’accordo in attesa del ritorno di Simona che, tuttavia, non sembra arrivare mai. Così, tra pomeriggi trascorsi a cercare di insegnare a scrivere “L-o-r-e-n-z-o” e gite fuori porta, i tre si ritroveranno ad assumere i connotati di una famiglia vera e propria, piena di battibecchi, discussioni, ma anche di momenti di gioia e condivisione.
Soffermandosi sulla parola “famiglia”, viene spesso spontaneo chiedersi come se ne riconosca una e, a voler far proprio il messaggio che Marsullo lancia in maniera piuttosto evidente, sembrerebbe che il primo motore di una famiglia, lontana da un’unica definizione, sia l’amore che ne lega i singoli membri e nient’altro. È proprio alla crescita di questo che, nel corso del romanzo, si assiste con tenerezza, non senza avvertire di tanto in tanto gli occhi umidi, segno di una commozione che le parole di questo romanzo, nella loro semplicità, riescono a suscitare senza alcuna difficoltà.
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Marco Marsullo, The year I learned to read, Einaudi, Torino, 2019