Il pane perduto
“Io volevo tornare nella pancia della mamma e non nascere mai più.” Il libro è un’autobiografia asciutta e struggente. La scrittrice ci racconta la propria vita, dall’infanzia fino ad oggi, e ci affida, senza soffermarsi in pietismi, la difficile vita vissuta in Ungheria tra la povertà della sua famiglia, la traumatica esperienza della deportazione nel lager, la sofferenza e lo strazio e infine il vivere da sopravvissuta. Potremmo facilmente dirci che sì, si tratta di un’altra...