“Il problema non è tanto quello che ciò che ci capita, ma il modo in cui viviamo ed elaboriamo ciò che che capita.”
Ammissione di colpa: ci siamo avvicinati alla lettura di questo testo con qualche reticenza perché poco convinti dal formato, dal tema trattato, dal titolo. Insomma, chiusi nella torre più alta di un castello costruito su nuvole di preconcetti. Ci siamo dovuti ricredere.
Non è un caso che abbiamo deciso di partire dall’ammettere un errore, perché è una delle cose che impariamo dalla lettura del libro. Riconoscere i propri limiti, più o meno grandi, è il primo passo per amarsi e vivere felici, o almeno andarci molto vicino.
Ci sono vari passaggi per iniziare questo percorso di consapevolezza che non si è perfetti, ognuno affrontato in maniera chiara e lineare nei capitoli del libro, tanto da sembrare di essere dentro ad un corso motivazionale senza saperlo.
Quanto siamo frenati dalla paura di sbagliare? Quanto siamo fermati dal timore di cadere in errore? E poi di conseguenza di essere giudicati, come se tutto il mondo fosse lì pronto a puntare il dito contro di noi, mentre in realtà neanche si preoccupa di noi. Ma poi cosa vuol dire esattamente cadere in errore? Non è stato forse questo il modo diretto con cui la civiltà è progredita nel corso dei secoli? Da un presunto errore si è arrivati alla scoperta dell’America o ancora della penicillina. L’errore è alla base della vita. I modelli mostrati nella società attuale di perfezione, di corsa, di non mostrare mai le proprie debolezza, e via dicendo, sono quadri di una galleria d’arte senza valore.
Complimenti all’autore, capace di parlare in maniera efficace di temi delicati – e qui si vede tutta la sua esperienza lavorativa di motivatore e mental coach. Reputiamo particolarmente efficaci i piccoli esercizi che vengono suggeriti.
Un libro che consigliamo a tutti. Specialmente a chi ha tante solide certezze, poiché anche noi le avevamo e poi, come abbiamo scritto all’inizio di questa recensione, abbiamo imparato ad ammettere di aver sbagliato.
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Francesco Fabiano, Manuele di imperfezione, OM, Bologna, 2021