“Mi è morto qualcosa dentro, – mi fa. – C’è voluto molto, ma adesso e morto. E lo hai ammazzato tu, come se l’avessi preso a colpi d’ascia.”
Raccolta di racconti brevi, tra cui uno brevissimo di due pagine, in cui viene esaminato e vivisezionato l’amore in molte delle sue forme, con il semplice racconto della quotidianità. Dinamiche familiari e non, in cui è facile scontrarsi con i fantasmi del passato, che ogni donna e uomo hanno dentro di sé. Il tutto senza cadere nella retorica dei luoghi comuni.
Pensiamo che dovrebbe essere un libro propedeutico alla formazione sentimentale degli adolescenti, alla crescita emotiva di ogni coppia e a chi ha deciso di vivere la vita rinchiuso nell’eremo dell’anaffettività per i troppi traumi subiti a causa dell’amore.
Quale è stato il nostro racconto preferito? Forse quello intitolato “Gazebo”, in cui viene descritta la fine di un sentimento e la difficoltà di lasciarsi quando sarebbe un bene per entrambi, e alla fine c’è sempre qualcuno più forte che deve prendere la decisone finale. Ma dopotutto l’amore può finire? Oppure è un vuoto a rendere che ogni volta dobbiamo restituire per essere nuovamente riempito? Noi abbiamo la nostra idea, ma vi invitiamo a leggere questo racconto, assieme a tutti gli altri, per meditare sulla questione.
Dal punto di vista stilistico, il libro è totalmente anglosassone: frasi brevi, pensieri sintetici, descrizioni dei luoghi e dei personaggi collaudati e tipici di una precisa scuola di scrittura.
Ci siamo talmente innamorati di questo libro, che abbiamo deciso di andarlo a cercare anche nella sua edizione originale in inglese, per provare ad apprezzarne appieno le sfumature linguistiche e di ambiente che lo scrittore voleva regalare al lettore. Molte sicuramente le andremmo a perdere, perché alcune situazioni raccontate prevedono una conoscenza diretta e totale della cultura e subcultura statunitense, ma almeno andremmo a ridurre alcune distanze con l’amore raccontato dall’autore.
Ci sono libri soggettivamente belli e libri obiettivamente stupendi. Ecco, questo appartiene al secondo gruppo. Esageriamo? Iniziate a leggerlo e poi ne riparliamo.
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Raymond Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, Einaudi, Torino, 2009
Edizione originale: What We Talk About When We Talk About Love, Alfred A. Knopf, New York, 1981