“Che cosa credi che io sia, sono il tuo bene o sono il tuo male?”
Se avete voglia di essere messi alla prova da un libro, ecco la lettura giusta per voi.
Cari lettori, prendetelo come un test per essere definiti tali davvero. Noi ve lo chiediamo esplicitamente: siete pronti ad entrare nei pensieri di Mario? Nelle sue ossessioni, nei suoi pensieri ossessivi e ripetitivi? E se poi scoprire che voi potreste essere come Mario? Perché sì, si può essere così.
Il libro ci rivolge una domanda chiara, anzi no la sbatte in faccia a tutti noi: chi siamo col nostro nome, con le nostre facce stampate sempre più spesso in fotografie? Siamo davvero quel nome che c’è sopra la nostra carta d’identità? La risposta è no, noi siamo le ripetizioni dei nostri pensieri e le maschere che ci mettiamo addosso nelle vite che teniamo in piedi tra famiglia- o famiglie- amici e colleghi.
Mario è un uomo che ha declinato se stesso in tre vite diverse e le vive con l’unico modo che conosce: col proprio corpo. Mario conosce il mondo e lo vive attraverso il proprio corpo, con il quale ha un rapporto ossessivo e compulsivo, e la propria pelle; non sa che cosa sia l’amore, conosce un solo modo di amare, solo il sesso e le continue ripetizioni di quest’ultimo. Se normalmente siamo abituati a relazionarci col mondo attraverso la parola, Mario si relaziona con esso attraverso il sesso perché è l’unico modo che ha di entrare in esso.
Il protagonista, lo avrete già intuito, è quanto di più controverso possiamo trovare nella nostra letteratura contemporanea: stiamo o no dalla parte di Mario? Mario è buono o cattivo? Ecco altre domande: che cosa è giusto o sbagliato? Che cosa è buono o no? Cosa è reale e che cosa è solo una nostra ossessione? Possiamo fidarci dei nostri ricordi?
Il narratore non ci nasconde nulla dei pensieri che attraversano il discusso protagonista e noi abbiamo avuto la sensazione di trovarci tra le pagine della nostra letteratura novecentesca, tra un Pirandello o uno Svevo, che ci hanno condotto senza paura nei meandri meno rassicuranti della mente dell’essere umano. Nota necessaria: nonostante non ci sia nulla di tranquillizzante nella storia narrata, il libro si legge con una fluidità che fa da contraltare ad ogni aspetto nascosto e orrido della vita di Mario. Nonostante la tematica, la lettura è scorrevole ed estremamente piacevole. Per questo abbiamo accettato, da lettori, la sfida di arrivare all’ultima pagina dove il rischio è di rimanere a bocca aperta; per questo lodiamo le doti di Giulio Mozzi che classifichiamo come uno scrittore di altissimo livello per la capacità di tenerci incollati alle pagine di una storia difficile, dalla sintassi inarcata – come quasi non siamo più abituati- ma limpida.
Se sei un lettore comodo che ha bisogno di una semplice favoletta per la buonanotte, ti consigliamo di leggere Le ripetizioni per uscire fuori da qualsiasi certezza!
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Giulio Mozzi, Le ripetizioni, Marsilio, Venezia, 2021