Denti

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Quanti segreti nascondono le persone con cui passiamo la vita.”

Una lite per futili motivi in una coppia, il gesto violento della donna che con un posacenere rompe gli incisivi del proprio compagno, e un pozzo senza fondo di ricordi e ossessioni e paure e dubbi che si apre sotto i piedi del nostro protagonista, nome ormai sdentato.

Un viaggio a “bocca aperta” – se ci passate la battuta – dentro e fuori le nevrosi di un uomo qualunque e dei difficili problemi interpersonali, a iniziare dalla gelosia verso la sua compagna, da cui tutto ha avuto inizio, alla ex moglie, ai figli, a una lunga sfilza di dentisti con cui entra in contatto per poter risolvere alla bene e meglio i denti spezzati.

Le ristrettezze economiche lo costringeranno ad affidarsi a dentisti dalla dubbia professionalità: ognuno con una diversa teoria sul come procedere nella ricostruzione dei denti, che avranno il merito di causare dolore aggiuntivo alla povera vittima e una insensata fuoriuscita di denaro, senza arrivare alla risoluzione del problema. 

Il libro riesce a dare uno spaccato preciso e realistico della società italiana, e del suo perenne ripiegarsi su sé stessa, con personaggi ambigui, vestiti di apparenza, che spingono verso il basso il senso di moralità generale.

È proprio a partire dal rapporto non idilliaco con una dentatura fuori dai normali canoni di bellezza che il nostro protagonista continua a ricadere nella trappola dell’infanzia: ci rendiamo conto in questo modo che la questione dei denti è sempre stata centrale nella formazione della sua personalità e del suo rapportarsi con il mondo. 

Abbiamo particolarmente apprezzato il ritmo dato al racconto, poiché anche la diversa lunghezza dei periodi è congeniale alle diverse vicende vissute dal protagonista; ci piace sottolineare questo aspetto perché ormai – come spesso siamo costretti a ribadire – la scrittura contemporanea è fondamentalmente soggetto, verbo e complemento oggetto. 

Non siamo certo noi a scoprire la bellezza espansiva della scrittura di Starnone, che anzi riteniamo essere sottovalutata; si tratta di uno stile sì moderno, ma al contempo con un occhio rivolto alla bellezza estetica del passato; fresco, eppure coperto da veli di polvere come il mobilio di una casa abbandonata. Il suo stile ci piace oltremisura.

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Domenico Starnone, Denti, Feltrinelli, Milano, 1994

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