Scritto da Laura Zona
La settimana dopo, si ritrovarono davanti al solito bancone della frutta.
Alberto era lì, preciso e puntuale come promesso, senza mascherina, il raffreddore ormai risolto, due sacchetti di arance in bella vista sul carrello. Valeria arrivò trafelata: un contrattempo al lavoro le aveva fatto temere di perdere, all’ultimo, l’appuntamento.
“Credevo di non trovarla più” disse Valeria, raggiungendolo.
“L’avrei aspettata fino all’ora di chiusura!” la apostrofò Alberto felice. “Le arance sono troppo importanti per la salute!”
“Può giurarci!” rispose Valeria tirando un sospiro di sollievo.
“A proposito, ecco qua il suo sacchetto! Mi sono permesso di prepararglielo.” Disse lui premuroso.
“Grazie per il pensiero!” Valeria lo ripose nel cestino sorridendo. ”È guarito! Vedo che non ha più la mascherina!”.
“Si, ho rispolverato la cura delle tre elle che la mia nonna mi propinava, da bambino era una rottura di scatole perché avrei preferito uscire a giocare piuttosto che essere confinato a letto con un libro, ma oggi ha funzionato alla grande! Ed ora sono come nuovo!” raccontò Alberto entusiasta.
“Mai sentita la cura delle tre elle! E come sarebbe?” domandò Valeria incuriosita.
“Letto, latte, libro! Molto semplice, non trova?”
“Semplice e assolutamente efficace dal momento che la trovo in gran forma!” confermò Valeria “E cosa ha letto di bello?” chiese interessata.
“Il libro più ovvio da leggere in questo tempo L’amore al tempo del colera. Lo conosce?” rispose Alberto.
“Ho visto il film! Bellissimo!” disse lei.
“Sono spesso deluso dai film tratti dai romanzi ed ho preferito non vederlo. Comprai il libro vent’anni fa e ne rimasi folgorato.” Spiegò Alberto .“È stato un
piacere rileggerlo in questi giorni di isolamento. Vivo da solo e mi ha fatto buona compagnia!”
“Ha ragione, dipende dalla chiave di lettura del regista, non sempre il film rende giustizia al racconto da cui è tratto. Cercherò il libro e lo leggerò senz’altro! Grazie per il suggerimento” replicò Valeria.
“Se ha piacere glielo porto la prossima volta che ci incontriamo!” aggiunse Alberto.
“La prossima volta? Magari allo stesso posto?” domandò lei facendogli l’occhiolino.
“È l’unico che possiamo permetterci in questo tempo di restrizioni!” rispose Alberto.
Scoppiarono, all’unisono, in una sonora risata: era bello sentirsi leggeri in un tempo così pesante. Fu spontaneo per entrambi continuare a farsi compagnia fino a raggiungere la cassa.
“Le pago il sacchetto di arance!” Valeria aveva estratto il portafoglio dalla borsa per dare i soldi ad Alberto.
“Vorrà scherzare! Lo metta via subito! Sono io il debitore del sacchetto che ha recuperato la volta scorsa! E poi i soldi sono la cosa più sporca che esista, in tutti i sensi! Ma non si fermano mai e continuano a circolare, anche in questo periodo sospetto!” disse Alberto pagando con il bancomat.
“Concordo! Ma non doveva sentirsi obbligato a ricambiare! Comunque la ringrazio, è molto gentile!” Valeria lo aiutò a riporre i cestelli sulla pila a lato della cassa mentre Alberto recuperava le borse della spesa.
Si avviarono verso l’uscita ma di fronte alla porta spalancata, per un attimo rimasero fermi in silenzio a guardarsi, nel cuore la sensazione di vago malessere all’idea di doversi di nuovo salutare.
“È ora di tornare a casa, vero?!” concluse Alberto con ironia, rompendo l’aura malinconica che li aveva avvolti “La cena ci aspetta!”
“Ehm, si! Mi ha fatto davvero piacere incontrarla!” disse Valeria tentennando.
“Assolutamente, un vero piacere anche per me! Beh! Nessuno ci vieta di darci un altro appuntamento, che ne dice?”
Valeria improvvisamente si illuminò e con entusiasmo disse: “Sa che le dico Alberto?…Questo è il mio numero di cellulare…3481xxxxxx… Quando è stufo di leggere e ha piacere di fare una chiacchierata io ci sono…Sembrerà meno lungo il tempo fino al prossimo incontro, vero?”
”Sicura che posso disturbarla?” le domandò o con gli occhi pieni di gioia.
“Assolutamente! Se le va può leggermi qualche pagina del romanzo, sarebbe bello condividerlo con lei!”
Improvvisamente Alberto si bloccò, nel giro di pochi secondi un mondo di ricordi invase la sua mente: si era visto seduto sul lettino di Alessandro, intento a leggere una favola per intrattenerlo durante la lunga malattia…poi la voce di Paola, che gli annunciava la decisione di andarsene dopo il funerale del loro bambino…
Valeria notò che, improvvisamente, un velo di tristezza aveva offuscato gli occhi di Alberto e, preoccupata chiese: “Tutto bene? Ho forse detto qualcosa che non va?”.
Scosso dalla voce di Valeria, Alberto si riprese immediatamente, allontanando i ricordi: Alessandro e Paola avevano fatto parte della sua vita e mai avrebbe dovuto cancellarli dal suo cuore, ma era arrivato il momento di voltare pagina, il passato era “passato”.
Notò il turbamento sul viso di Valeria e provò un moto di tenerezza, da tanto tempo non si lasciava andare a quel sentimento e, spontaneamente, si sentì dire: “Stavo semplicemente pensando al fatto che mi sembra di conoscerla da sempre…Le leggerò con piacere tutto quello che desidera! Ma posso darle del tu, Valeria, così mi sento più a mio agio!”
Valeria si illuminò rasserenata dalle sue parole: “Certo! Volevo chiedertelo ma temevo di apparire sfacciata…anch’io provo la stessa sensazione e per tutta la settimana ho continuato a domandarmi dove ti avevo visto!”
Le misteriose maglie del tempo, con flessibilità, aprono varchi in cui possono accadere gli incontri, in realtà è l’amore che muove le fila degli eventi, con imprevedibile precisione.
Un oscuro virus che sembrava dividere le persone li aveva avvicinati, complice un banalissimo sacchetto di arance.
Sorrisero entrambi, felici di essersi riconosciuti: gli occhi neri di Alberto finalmente potevano fondersi in quelli verdi di Valeria, avevano ritrovato l’amore… un amore a tempo di virus.
Proprietà intellettuale di Laura Zona
É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.
É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall´autore.