“Si era sposata tardi, era diventata madre tardi e ora stava invecchiando presto.”
Luce totale nello stile e nella storia raccontata. Un libro che illumina il lettore per la delicatezza narrativa dell’autrice, e per la volontà di far uscire dalle ombre una delle pagine meno virtuose della storia statunitense. Sorpresa totale per noi, che colpevolmente non conoscevamo l’autrice e il libro, ma per cui dobbiamo ringraziare i partecipanti del gruppo di lettura GLOB.
Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour nel dicembre 1941, gli Stati Uniti decidono di combattere anche contro un improbabile fronte interno, evacuando i propri cittadini di origine nipponica e tedesca in campi di concentramento sparsi sul territorio.
Da questo punto parte la storia della nostra protagonista che assieme ai due figli (il marito era stato arrestato precedentemente nel cuore della notte) è costretta a lasciare casa, e salire su un treno che la porterà nello Utah, per la sola colpa di essere di origine giapponese. Una costante della storia dell’uomo per cui il nemico diventa prima di tutto chi è ritenuto diverso, chi è facilmente riconoscibile come altro. E non è importante se non si ha colpa, e non è importante se i figli neanche parlano la lingua originaria dei nonni o dei genitori, importa solamente che siano avvertiti come diversi.
Le azioni della nostra protagonista trasudano dignità e fierezza. Uno spirito di sacrificio e obbedienza per cui si è costretti a espiare una pena ingiusta, pur di mantenere in vita i propri figli.
La tristezza evocativa di alcuni passaggi può accompagnare il lettore per molti giorni, o almeno così è stato per noi. Scuote l’animo umano da dentro, come una pianta di ulivo durante il periodo di raccolta, che alla fine si ritrova senza il suo frutto, ma rimane un tronco di dolore secolare. Il passaggio (che non vogliamo anticipare) su Cane Bianco, è forse uno dei passaggi più cruenti e delicati e amorevoli e angoscianti che si possano leggere.
Lo consigliamo per qualsiasi fascia d’età, per crescere, riflettere e conoscere meglio se stessi, e quanto la normalità della vita di tutti i giorni possa essere rimessa in gioco per una serie di eventi non dipendenti dalla nostra volontà.
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Julie Otsuka, Quando l’imperatore era un dio, Bollati Boringhieri, Torino, 2023
Edizione originale: When the Emperor was Divine, Alfred A. Knopf, New York, 2002