“L’amore è tutelato dall’illusione; ma se questa viene meno?”
Il libro ha il pregio di avere uno dei migliori incipit di sempre. Pochissime righe capaci di racchiudere l’essenza del protagonista, il senso dei rapporti amorosi tra uomo e donna dalla notte dei tempi ad oggi, il mestiere della vita dell’autore.
Uscito dal carcere dopo aver scontato una pena detentiva di dodici anni per omicidio, Arturo detto Bube si trova di fronte a un mondo diverso. Degli ideali politici che lo avevano portato ad arruolarsi tra i partigiani non è rimasto molto: il partito comunista ha abbracciato la linea di Togliatti di pacificazione nazionale con i vecchi e nuovi nemici, seguendo la via parlamentare per le sue rivendicazioni. Alle discussioni e riflessioni politiche con il suocero e altri personaggi secondari è lasciato molto spazio, rendendo la componente storico-politica il secondo caposaldo del racconto.
Il primo è invece il rapporto di Bube con l’universo femminile con una visione dicotomica tra quelle della sua famiglia (la moglie Mara che lo ha pazientemente atteso per gli anni di detenzione, e poi la figlia), e le avventure passeggere di cui ha bisogno per ingannarsi e provare a recuperare la giovinezza che ha perso in carcere.
Bube non cerca giustificazione morale alla sua necessità di trovare gratificazioni sessuali al di fuori dell’alcova domestica, la vede solamente come una normale necessità degli uomini, negandola invece completamente alle donne, di cui anzi viene apprezzata la verginità fino al matrimonio. Una pseudo filosofia di vita in cui trova confronto nel suocero, che nasconderà le scappatelle del genero alla figlia. Una mentalità forse di un mondo ormai scomparso, volutamente utilizzato dall’autore per segnare il passaggio del tempo e dei costumi, senza darne però alcun giudizio morale.
Se amate la scrittura pulita ed asciutta, dove le parole sono ridotte all’essenziale, e se volete respirare aria buona di un ampio vocabolario, Carlo Cassola è lo scrittore che meglio rappresenta questa esigenza. Una penna capace di attraversare due conflitti mondiali, e di mettere in parole tutte le esperienze di una vita vissuta intensamente a conoscere l’animo umano.
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Carlo Cassola, Gli anni passano, Rizzoli, Milano, 1982