“Il dolore, quando arriva, non è affatto come ce lo aspettiamo.”
Autocritica: può darsi che non abbiamo capito noi il libro, può darsi che non siamo riusciti a calarci completamente nello spirito che la scrittrice voleva trasmetterci, però siamo rimasti delusi dal testo.
Abbiamo deciso di aprire questo scritto in questo modo in segno di rispetto verso la storia narrata e verso il dolore della scrittrice, in riconoscimento ad una lunga carriera. Ma torniamo a questo libro.
Joan Didon andando a scavare all’interno del suo lutto familiare, con la perdita del compagno di una vita, prova a dare una lettura sentimentale e scientifica al dolore. Un andare avanti e indietro nell’altalena dei ricordi fino ad avere voglia di voler scendere il prima possibile. Un flusso di coscienza più utile all’autrice che al lettore, che deve più che altro vincere la sfida per arrivare alla fine del libro.
Un filo che si ripiega su se stesso, che lo puoi percorrere decine e decine di volte, credendo di andare avanti, per poi ritrovarti al punto di partenza. E non contano le buone intenzioni, e non contano le parole usate, e non conta l’elaborazione di un dolore per quanto impossibile.
Dopo i primi capitoli, il lettore è letteralmente perso dietro a un gioco di specchi contrapposti, all’infinito, senza andare però da nessuna parte.
Scelto all’interno di uno dei nostri vari gruppi di lettura, il libro ha portato a discussioni importanti. Chi scrive questa recensione lo ha visto come un vorrei ma non posso; vorrei parlare del dolore ma non posso; vorrei uscire da questa spirale di dolore ma non posso. Ma sia ben chiaro, anche all’interno del nostro gruppo di lettura i giudizi non positivi sono stati la maggioranza.
Unico lato positivo, a nostro parere, è lo stile di scrittura, che fa scorrere la lettura in maniera piacevole dal punto di vista letterario, e qui si spiega la riconoscenza nei confronti dell’autrice di cui parlavamo all’inizio.
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Joan Didion, L’anno del pensiero magico, il Saggiatore, Milano, 2021
Edizione originale: The year of magical thinking, Alfred A. Knopf, New York, 2005
