Written by Sofia Marasco
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Aibek si prende cura della luna, un lavoro che viene tramandato di generazione in generazione. Il suoncompito consiste nel posizionare, con uno spazzolone, i granelli di luna dove sono necessari. Può accendere e spegnere la luna.
Quando giunge il momento, il padre tramanderà questo lavoro al figlio, ed è qui che Aibek scopre che la luna non è solo splendore, ma è anche costituita da una parte completamente buia, dalla quale è inevitabilmente attratto. Qui conoscerà Adhara che l’aiuterà a capire e ad accettare il suo ruolo nella vita.
POETICO. Lo definirei esattamente così questo capolavoro, senza aggiungere altro. Non ho mai avuto la necessità di leggere un libro ad alta voce, ho sempre letto nella mia mente… ma quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ho sentito che non era sufficiente, non gli rendeva giustizia, allora ho iniziato a leggerlo, o meglio, a recitarlo ad alta voce… e lì, non so esattamente cosa sia successo, ma mi sono ritrovata nel bel mezzo di un mix di emozioni.
Più che di un romanzo, a mio parere si tratta di un dolce racconto o di una dolce metafora sul ciclo della vita e dell’amore. Si legge in poche ore e riempie di infinita dolcezza. Tratta di tematiche importanti, ma lo fa con una leggerezza e armonia tali che nemmeno te ne accorgi.
La prosa è così tenera e a volte accattivante, che si fa leggere con un sorriso stampato in volto. Alla fine di un romanzo qualsiasi, mi piace vedere se ci sono le note dell’autore e sebbene fossero brevissime, sono riuscite a diffondere messaggio che ha reso questo romanzo ancora più speciale. Onestamente, spero che Caccamo si cimenti di nuovo in quest’esperienza, perché mi piacerebbe molto leggere altre sue opere.
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Cristiano Caccamo, Ask me for the moon, Harpercollins Italia, Milano, 2020