Written by Giulia Cattaneo
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Dagli appunti presi subito dopo la lettura: “Ho un nodo allo stomaco. È stato un viaggio oscuro e potente. Sono devastata ed entusiasta”.
La trama di Leopardo nero, Lupo rosso si basa su un tema classico del fantasy: personaggi molto diversi sono costretti a collaborare nella ricerca di un misterioso bambino, chiave di un drammatico gioco di potere. In effetti, non è nella storia in sé (per quanto appassionante) che si nasconde l’eccezionalità di questo libro, bensì nella forza del suo immaginario, nel potere evocativo dello stile crudo e ricco, molto ben reso dalla traduzione di Paola d’Accardi.
La particolarità della scrittura di Marlon James è ciò che davvero infonde vita ai suoi personaggi e alle ambientazioni, ispirate a un’Africa fantastica e vibrante che cattura inevitabilmente la mente del lettore. Non esagero affermando che, nel periodo che ho dedicato a questo romanzo, il suo mondo ha convissuto nella mia testa con quello reale.
Questo potere di coinvolgimento deriva anche da un’intelligente scelta narrativa: il protagonista, dotato dell’olfatto di un predatore, osserva il mondo servendosi in primo luogo di questo senso; il lettore è così costretto a fare lo stesso, a leggere con il naso, fiutando la traccia della trama fra mille suggestioni sensoriali. Il carattere “ferino” del romanzo si manifesta anche nei suoi estremismi: la sua giungla narrativa retta dagli istinti è teatro di ogni sorta di brutalità, eppure non mancano momenti di poesia, umorismo e persino struggente romanticismo.
L’affollata galleria dei personaggi riflette questa varietà, spaziando dal meraviglioso al grottesco, dipingendo “mostri” che finiscono per rivelarsi molto umani. Attraverso di loro James non esita a mettere sul tavolo temi attuali di rappresentazione e parità.
Per completezza devo segnalare qualche difetto in quello che resta comunque tra i miei libri preferiti dell’anno: certe scene d’azione hanno un’impronta un po’; troppo supereroistica per i miei gusti e i temi di attualità a cui accennavo cadono a volte nel didascalico; inoltre i lettori sensibili alle rappresentazioni esplicite di violenza, stupro, linguaggio pesante faranno bene ad addentrarsi con cautela in questo universo. Alcuni, poi, potrebbero trovare faticosa la lingua innaturale, a tratti anacronistica scelta da James.
In generale, Leopardo nero, Lupo rosso mi ha profondamente affascinata e ho fame del seguito: è infatti già noto che l’opera compiuta costituirà la trilogia Dark Star. Se volete provare qualcosa di diverso dal solito e dalla forte personalità, questa storia merita sicuramente la vostra attenzione.
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Marlon James, Black Leopard, Red Wolf, Sperling & Kupfer, Milano, 2019
Original Edition: Black Leopard, Red Wolf, Riverhead Books, 2019