Hokkaido Highway Blues

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Written by Michela De Nuzzo.

This review is available only in the original language.

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Ho pensato molto a come poter catalogare questo libro, e sebbene la definizione più giusta potrebbe essere quella del diario di viaggio, questa sarebbe riduttiva.

Esso infatti è un tuffo in apnea nel vero mondo giapponese, quello nascosto dietro ogni sguardo, negli angoli più reconditi, che ti fa venire voglia di preparare lo zaino e partire per andare tu stesso a contemplare le baie silenziose al tramonto, esplorare le migliaia di templi scintoisti e buddisti, camminare a bordo strada aspettando che il nuovo passaggio arrivi nonostante “i giapponesi non siano persone che danno passaggi“, o almeno così si vorrebbe far credere.

Tutto inizia quando Will, di origini canadesi e trasferito a Tokyo come insegnante di inglese, decide di percorrere l’intero Giappone in autostop seguendo il Sakura Zensen – il Fronte dei Fiori di Ciliegio. Un’avventura iniziata partendo da Capo Sata, la punta più a Sud dove il mare e la terraferma s’incontrano e ogni primavera un’ondata di fiori investe l’isola nipponica, fino ad arrivare a Capo Soya, l’estremo nord.

Ogni capitolo sboccia in incontri e scoperte, mai scontate, sui vari aspetti della cultura e della società giapponese, caratterizzata da sonnolenti contraddizioni e affamate ambizioni.

Un Paese dove l’armonia regna, un Paese che ti accoglie ma mai fino in fondo, perché il Giappone è così, non potrai mai dire di conoscerlo per davvero.

Un libro imperdibile per gli amanti del Sol Levante.

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Will Ferguson, Autostop con Buddha, Feltrinelli, Milano, 2009

Original edition: Hokkaido Highway Blues, Canongate Books, 1998

 

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