Storie di polizia

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Amava profondamente sua mamma, ma si vergognava a farlo vedere. Ecco perché era ribelle e disobbediente.

Abbiamo corso un rischio: decidere di leggere un libro in base alla copertina, di cui avevamo una conoscenza superficiale dell’autore. Quando poi abbiamo visto che si trattava di un libro di racconti brevi, non il nostro genere preferito, abbiamo capito che il rischio era completo. Eppure, come spesso accade con i testi con cui partiamo prevenuti, ci siamo dovuti ricredere.

Le dodici storie raccontate sono quasi completamente slegate tra loro, anche perché provengono da due raccolte differenti che l’autore diede alle stampe a cavallo degli anni Venti e Trenta dello scorso secolo.

Non fatevi ingannare dal titolo: le storie raccontate non sono prettamente poliziesche, anzi in alcune di esse viene anche bistrattata con ironia e sagacia la moda dell’epoca dei detective creata dalle penne dei vari Arthur Conan Doyle e S. S. Van Dine (solo per menzionare i più noti, che più di altri hanno dato forma a un determinato genere letterario).

Le storie scavano nella psicologia umana, e nei rapporti interpersonali, con una scala di valori morali che oggi, purtroppo, non esiste più. Siamo troppo melodrammatici o nostalgici? Forse, ma sfidiamo a non esserlo dopo la lettura. A tenere assieme i racconti, oltre lo stile di scrittura, è certamente la Boemia, la sua storia, Praga, le distanze tra le varie città e il fermento intellettuale che lì nasceva o che veniva importato dai paesi confinanti. Un fascino antico, sempre presente.

Il nostro racconto preferito? Forse il secondo (Le peripezie di un truffatore matrimoniale), in cui si apprezza la delicatezza della penna, la precisione nel pesare il non detto, e l’importanza dell’onestà anche nella disonestà, perché ognuno è nato per fare quello che sa fare meglio, nel bene e nel male. Il rapporto tra poliziotto e truffatore di questo racconto nasconde una malinconia di sottofondo, che fa nascere sul volto del lettore un sorriso amaro.

Certo adesso siamo entrati nell’ottica di voler leggere altri lavori dello stesso autore, e sulla scrivania abbiamo “Il mal bianco” (stessa casa editrice con le tavole di Frans Masereel) che ci guarda…

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Karel Čapek, Storie di polizia, In Transito, Milano, 2024

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