Le città e i giorni

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Un’epoca in cui i peggiori vizi capitali – superbia, avarizia e invidia – erano stati elevati a irrinunciabili qualità professionali.

Due fratelli cresciuti nel medesimo ambiente familiare, con eguale quantità di amore ricevuto e possibilità di realizzare i propri sogni, decidono di intraprendere due vite personali e professionali agli antipodi. Il primo, Maurizio, architetto di successo di fama internazionale residente a Parigi con moglie e figlia, fino a quando non decide di accontentare il padre e tornare a Milano, dove lo attende un grande progetto di rigenerazione urbana. Il secondo, Emanuele, impegnato nel terzo mondo con varie associazioni non governative, in cui si dovrà scontrare con le ipocrisie del mondo, e con chi si reca in Africa per perpetuare ulteriori crimini travestiti da perbenismo contro donne e bambini.

Il testo è ben scritto, una prosa e un’ampiezza di vocabolario che si propaga dentro la testa del lettore come un’aroma di antichi sapori. Per quanto riguarda invece la storia narrata, a volte, l’analisi del contesto politico e sociale in cui si muovono i protagonisti invade lo spazio che sarebbe dovuto essere dedicato ad una maggiore analisi interiore dei personaggi. 

Per quanto possa sembrare inaspettato, in alcuni passaggi del libro abbiamo rintracciato lo stesso retrogusto assaporato nei testi di Andrea De Carlo, nella capacità di mettere a nudo alcune peculiarità paesaggistiche e morali (o presunte tali) di Milano, nel suo ruolo di avanguardia di non si sa bene che cosa, con grumi di ipocrisia strappati dalle pubblicità dei muri della città. 

I capitoli solo presentati in forma alternata, ognuno dedicato a uno dei due fratelli, con una sfasatura temporale che spiega il titolo, mentre affrontano tradimenti e momenti difficili da cui apparentemente non sembra esserci alcuna via d’uscita, inseguiti dagli errori passati. 

In ultimo, per quanto l’autore a fine racconto abbia dovuto specificare che i temi e la storia narrata siano frutto della sua fantasia, senza alcun riferimento a fatti o persone reali, possiamo testimoniare per racconti ascoltati durante vari viaggi in diversi paesi africani che il tema degli abusi sessuali sulla popolazione locale da parte di addetti a istituzioni internazionali o militari, non è una storia così lontana dalla realtà. 

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Filippo D’Angelo, Le città e i giorni, Nottetempo, Milano, 2024

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