“Darek rimane in silenzio, sospeso sui resti del ponte tibetano della nostra amicizia a quattro.”
L’amicizia strappata e mai ricucita, l’amore ucciso e poi fatto tornare a nuova vita, la consapevolezza di non essere più le stesse persone che si pensava di essere fino a pochi istanti prima. Un passaggio comune a molte persone, e che ognuno affronta a modo proprio, perché non c’è un modo giusto per farlo. Questo è il tema centrale del libro, impegnato a tenere il lettore emotivamente instabile.
La storia racconta le vicende di un gruppo di amici Leonardo, Antonio, Barbara e Darek conosciutisi durante gli anni universitari, ma rimasti amici nonostante vivano in paesi diversi (appunto Italia e Polonia).
I capitoli sono divisi in giorni, come a voler scandire il tempo necessario a Leonardo e Barbara a commettere l’errore irreparabile, e quello eterno per pagarne le conseguenze.
L’amicizia e l’amore sono raccontati nella loro forma più alta, cioè quella di voler cosi bene all’altra persona da riuscire a perdonare sia che si parli di una fidanzata oppure un amico. Sempre ammesso che sia possibile tornare indietro dopo un tradimento.
Cracovia non è solamente lo sfondo della storia raccontata, ma parte integrante del racconto. La città tanto cara a Leonardo, ne modifica e ne guida le scelte. Una città in trasformazione come sono in trasformazione tutti i personaggi, ormai consapevoli (forse non tutti) della fine della giovinezza, e prossimi ad entrare nell’età adulta.
La lettura è certamente scorrevole, magari qualche refuso di troppo. Ci sono piaciute molto alcune serie di nomi inizianti con la stessa lettera, a indicare una specie di climax circolare; fatto per puntellare uno stato d’animo o un momento particolare del racconto. Eccone due esempi: Inesorabile. Incantevole. Intransigente. Inesatta. Instabile; Controproducente. Controsenso. Contromano. Controcorrente. Controvento. Contro.
Per alcuni versi la prosa dell’autore è ancora acerba, per altri invece già pronta per essere colta ed assaporata in tutte le sue sfumature.
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Valentino De Bernardis, Cracovia, il sogno dopo, A&B Editrice, Acireale-Roma, 2011