Recensione di Alessia Colombo
Tipologia: albo illustrato
Tematiche principali: quotidianità, tempo
Tecnica delle illustrazioni: tecnica mista tradizionale e digitale
Età consigliata: 3-6 anni
La sveglia suona e pronti via! Balzo dal letto, mi vesto ed esco di casa, raggiungo i miei compagni e con uno sprint siamo sull’autobus, superiamo tutti e in un lampo siamo fuori città, eccoci alla spiaggia, non c’è tempo per il bagno, saliamo sul motoscafo e via, volando sulle onde arriviamo dove ci aspetta un aereo supersonico con i motori già accessi che decolla velocissimo e scompare tra le nuvole.
Ma dov’è?
Non lo vedo più. Ancora una volta non sono stato abbastanza veloce. E nella mia folle corsa non ho notato: la coccinella svolazzante, il fiore che appassiva, il dondolio della barca e il dolce infrangersi delle onde, la vista dalla collina, la formichina e il canto d’uccello, la ciliegia matura, la fetta di pane profumato sul tavolo, su cui metto la marmellata e assaporo sdraiato sul divano, gustandomi la merenda e pensando a tutto ciò che posso fare lentamente e con calma…
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Clotilde Perrin è stata una delle primissime autrice e illustratrice che ho conosciuto e amato. Mi piace molto il suo stile, l’utilizzo del tratto e dei colori, e quella delicatezza che hanno tutte le sue
immagini.
In questo libro, pubblicato in Italia da Franco Cosimo Panini, l’autrice francese ci racconta qualcosa che tutti conosciamo bene: la fretta travolgente della quotidianità. Tutto l’albo è stato studiato per parlarci del tema del tempo che corre, dal formato lungo e basso, alle scene consequenziali, strette una dopo l’altra. Così come il testo, che nella prima parte non ha un singolo punto di pausa, ma è un continuo rincorrersi di virgole, seguendo una narrazione incalzante dove il protagonista non ha un attimo di tregua finché… Tutto all’improvviso rallenta, l’aereo è partito e nel viaggio di ritorno il bambino si gode le piccole cose che non aveva notato prima: gli insetti impegnati nelle loro faccende, il silenzio e il canto degli uccelli, lo sciabordio dell’acqua, il panorama, i gustosi frutti maturi, foglie e giornali portati dal vento. Il testo ha smesso di correre, ora è ricco di punti di sospensione e le parole si muovono sinuose tra le immagini come galleggiando sospinte da una quieta brezza. Con calma, lentamente, senza fretta…
Il tema ci ricorda quanto spesso anche noi, incalzati dagli impegni quotidiani, non riusciamo a fermarci e anzi facciamo fretta anche agli altri, soprattutto ai bambini, sballottati in una vita che dalle sette del mattino alle sette di sera non ne vuole sapere di prendersi una pausa. Godersi ogni attimo è un atto di ribellione, infatti non è per nulla facile, è come remare contro la corrente principale di un fiume. Ma se riusciamo a trovare il nostro ritmo, oh quante cose che riscopriamo!
Un libro assolutamente da legge per, come dice la copertina, “assaporare insieme… la lentezza!”.
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Clotilde Perrin, Presto presto presto!, Franco Cosimo Panini, Modena, 2021