Zainab conquista New York

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“VENERDÌ DI-VERSO

Allora, mia cara, che cos’è che ti impedisce di creare la vita che vuoi?

Passeggiamo con Zainab per New York, alla ricerca di una risposta a questa domanda. Il romanzo in sé è una lunga camminata attraverso la fine dell’adolescenza, lo sprint ce lo regala la scoperta di una città immensa e sconosciuta (almeno, per la protagonista) come New York. Zainab ci arriva dal Ghana, fiduciosa, carica di aspettative e piena zeppa di voglia di vivere (e un po’ anche di perdere la verginità).

Il racconto della sua prima estate newyorkese è leggero, genuino, a tratti un po’ ingenuo ma come giustamente dovrebbe esserlo lo sguardo di una giovane donna che si affaccia alla vita e alla scoperta di se stessa. Probabilmente, lette da un suo coetaneo, tutte quelle piccole cose che rendono magica un’esperienza del genere – i primi approcci, le amicizie che nascono o si consolidano, i capi, le cotte…gli scippi – si accenderebbero, come attivate dal fatto di trovarsi ancora immersi in quel caos emotivo-esistenziale che sono i vent’anni. Letto con dieci anni di ritardo genera un sorriso più lieve, uno sguardo gentile verso Zainab e verso qualche ricordo che riaffiora, sfumato e ammorbidito dagli anni trascorsi.

“Sarei riuscita a essere una persona che sapeva essere autentica in qualunque circostanza? E comunque chi era quella persona? Solo adesso stavo iniziando a conoscerla.” 

Non è che per forza a trent’anni uno l’abbia capito poi veramente, però forse cambia il modo in cui ci si pongono certe domande: può capitare che sia più pacato, meno imperativo, più indulgente. C’è un’urgenza diversa, spesso legata ad aspettative esogene, sociali, meno identitaria e quindi solo in apparenza più stringente. Leggere “Zainab” toglie un po’ della polvere che abbiamo lasciato accumulare su queste domande ed è un soffio fresco e gentile per il quale dobbiamo ringraziare la giovane Ayesha Attah.

E poi ci sono le nonne! LE NONNE! Il vero sorriso di questo libro sono le tre antenate che si manifestano come voci nella testa della spaesata Zainab: tre toni, tre radici, tre storie che si intrecciano con la sua e la accompagnano, a volte in maniera un po’ invadente, alla scoperta di sé, delle sue ambizioni, delle sue paure. La aiuteranno soprattutto ad avere fiducia nella capacità di “riconoscere una cosa bella” al suo manifestarsi, nelle proprie scelte, nei propri passi: è sempre così facile inciampare o chiedersi dove diavolo si stia andando. Certo, non tutti hanno tre sagge voci a commentario di ogni decisione intrapresa o da intraprendere, ma facendo un passo indietro rispetto a questa deliziosa finzione possiamo pensare tutti quanti con una certa quota di indulgenza ai nostri più o meno giovani errori e credere, con la pancia, con il cuore e con la mente, che, nonostante tutte le cadute, quando arriverà una cosa veramente bella per noi, la sapremo riconoscere: e non ce la faremo scappare. 

In fondo lo cantavano anche gli Scorpions: when you know where you came from, you know where you’re going. Zainab è come un fiore che sboccia dopo aver affondato le radici nella propria storia: regalate questo libro a tutti i boccioli che conoscete e aiutateli a fiorire.

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Ayesha Harruna Attah, Zainab conquista New York, Marcos y Marcos, Milano, 2022

Edizione originale: Zainab takes New York, Headline Accent, 2021

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