“Non c’è dubbio che dall’ira discenda ogni saggezza.”
La storia è semplice e intensa. La voce narrante e protagonista della storia è quella di una donna non più giovanissima, in un piccolissimo centro abitato lungo il confine tra Polonia e Repubblica Ceca (ma dal lato polacco), dove tutti si conoscono e i rapporti con i vicini di casa sono tanto aridi quanto intensi come il freddo invernale. La protagonista del racconto (di cui non scriviamo il nome perché lei stessa non fa segreto di odiarlo) si occupa della manutenzione delle seconde case degli abitanti della città, quando questi tornano nei grandi centri urbani.
La piattezza del lungo inverno è rotta dalla morte improvvisa di un non-amico vicino di casa a cui poi si aggiungeranno quelle di altre due persone. Morti casuali, suicidi oppure omicidi? e se fosse l’ultima ipotesi, chi sarebbe il colpevole? Idee e teorie sulla vita e sulla morte che aprono nuove prospettive.
Non ci sentiamo di commentare nulla dal punto di vista stilistico. Complimenti a chi ha tradotto dalla lingua originale che, nonostante la difficoltà di alcuni concetti, è riuscito a dare piena consistenza alle sfumature emotive distanti tra le parole del racconto. Ci sentiamo di dire però, che si tratta di un libro che aiuta a imparare a leggere nel senso vero del termine. Nelle pause e nella lentezza dei tempi.
A piacerci in maniera inattesa sono state le molteplici frasi-riflessioni-aforismi da cui il testo è seminato, tanto da aver sottolineato molto più di quello che siamo soliti fare.
Il libro è la Polonia. Oltre ai normali e attesi riferimenti geografico-culturali, il libro è la Polonia madre e protettrice dentro i tempi apparentemente morti, ma in realtà pieni di vita sotterranea. Un fiume ghiacciato, ricoperto di neve, dove in profondità continua la vita dei pesci. Nella distanza fisica dalle grandi città e dalle principali arterie di comunicazione stradale, vi abbiamo visto un amore per i tempi andati, per una Polonia ormai in via di estinzione, in contrapposizione a quella schiacciata dal capitalismo accelerato dell’ultimo ventennio.
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Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, Bompiani, Milano, 2020
Edizione originale: Prowadź swój pług przez kości umarłych, Wydawnictwo Literackie, Kraków, 2009