“Odio la noia, e l’idea di un mondo tutto rosa confetto mi spaventa più di passare una notte in treno con un assassino.”
Libro piccolino, che si legge in una oretta, ma non per questo di scarso valore. Una tappa di avvicinamento chiara a chi volesse conoscere il mondo interiore di Goliarda Speranza, le sfumature del suo carattere e del suo pensiero sul mondo. Dopotutto, non è forse già il suo nome un modo esplicativo di un modo preciso di affrontare la realtà?
La storia narrata prende spunto verosimilmente da una serie di appunti presi dall’autrice in un paio di bar, in cui si mette in risalto la funzione sociale del bar. Un luogo incantato che va oltre le quattro mura, per chi ha bisogno di trovare rifugio dalla realtà, o trovarne una differente; per chi vuole incontrare sconosciuti, o riflettere in solitudine; per chi è nessuno e vuole essere qualcuno per qualche ora, o viceversa. Un elogio ben fatto, con l’odore di un’epoca passata, in cui i bar non erano i moderni mordi e fuggi, ma luoghi in cui le persone socializzavano senza secondi fini, se non quello di potersi raccontare.
Gli appunti riportati raccontano della bellezza del caso che accompagna il vivere il bar. Nessuno sa mai chi entrerà dalla porta, vicino a chi ci si siederà, e se avrà voglia di parlare e perdersi in chiacchierate sul mondo o su discorsi meno complicati. Racconti che poi andranno a impregnare le pareti del locale, creando una particolare atmosfera per chi ha la giusta predisposizione per accorgersene.
Un libro difficile da trovare, noi lo abbiamo scovato per caso in una bancarella di seconda mano a Roma, e questo lo ha reso due volte più interessante. Anche se è brevissimo, ne consigliamo una lettura attenta, e una immediata rilettura, magari in un bar, per entrare in pieno contatto con il messaggio che l’autrice voleva trasmettere con il suo lavoro. Molto apprezzata anche la prefazione che spiega e ingentilisce indirettamente molte delle parole successivamente raccontate.
____________________________________________________________________________________________________
Goliarda Sapienza, Elogio del bar, Elliot, Roma, 2014