“Certe volte penso che la vera maledizione del mio continente non sia tanto la povertà, ma il fatto che quanto sei povero pensi solo a te.”
Guidrigildo, parola di origine longobarda formata da wer (uomo, in latino vir) e geld (prezzo, valore), è la somma di denaro che rappresentava l’indennità da versare ai parenti della persona uccisa.
Ecco quindi racchiuso tutto il libro in una singola parola lontana nel tempo, come il protagonista della storia proveniente anche lui da lontano nello spazio. Ma proviamo ad andare con ordine.
I due autori, in forma romanzata, raccontano le vicende di Cherif Karamoko, un giovane ventenne della Guinea, che ha avuto la lucida follia di seguire un sogno, anche quando questo sembrava irraggiungibile: diventare un calciatore.
Con il sostegno del fratello maggiore, Cherif attraversa il deserto tra sequestri, rapimenti e incarcerazioni; poi ancora il successo a metà di riuscire ad imbarcarsi per l’Italia, il naufragio, la morte del fratello e il risveglio in Italia. Qui si apre una nuova stagione nella vita di Cherif, che con caparbietà e tenace e talento riuscirà a raggiungere il proprio sogno e arrivare all’esordio in serie B.
Il coraggio di Cherif è stato ripagato dalle buone persone incontrate durante il tragitto, che hanno ampiamente controbilanciato quello degli sciacalli, specialmente una volta arrivato in Italia. Si viene ad aprire così una finestra ampia di discussioni sul significato profondo dell’accoglienza, e sulla profondità della disperazione di chi è spinto a mettere a rischio la propria vita per sfuggire da un destino segnato e raggiungere il proprio sogno, per quanto impossibile, per quanto senza speranze.
Qui si torna alla parola iniziale che abbiamo scritto: guidrigildo. Quale è il valore di questi uomini che vengono in Europa alla ricerca di un futuro migliore?
È forse minore perché poveri? Perché neri? Quale è il valore di tutte quelle persone morte annegate nel Mediterraneo, a cui si sarebbe potuto aggiungere anche Cherif? Sono solo dei numeri, per la precisione numeri zero, ma a dargli forza sono i singoli individui come Cherif, che da zero diventa uno, e si mette davanti a tutti, dando valore maggiore a tutti quesi numeri zero.
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Cherif Karamoko, Giulio Di Feo, Salvati tu che hai un sogno, Mondadori, Milano, 2021
2 comments
Valentina
1 Giugno 2021 at 08:34
Questo libro mi ha accompagnato durante l’inverno e fatico a finirlo per non volermene separare… un viaggio dall’ Africa all’Europa per ricordarci che Accogliere e Aprire il nostro cuore al nuovo è un tesoro per noi stessi e gli altri.
Cherif non si è mai arreso anche quando non era facile andare avanti, una forza incredibile ma vera.
Redazione
4 Giugno 2021 at 08:52
Ciao Valentina,
non possiamo che sottoscrivere le tue parole. Cherif, e le migliaia di Cherif di cui non conosciamo il nome e la storia, ci ha aperto gli occhi su cosa voglia dire realmente provare a venire in Europa..
Grazie
Valentino di BooktoMi