“Se segui le farfalle, arrivi sempre dall’altra parte del mondo.”
Romanzo arguto, di ampio respiro, sui perché della vita, affrontati con naturalezza, analizzati al vento caldo del buon senso.
La storia raccontata è estremamente semplice, ma non per questo non complicata. Accompagnati dall’amore per l’ematologia, un gruppo di giovani ragazzi, spinti dalla voglia di conquistare il mondo, si allontana da casa per alcuni giorni per andare alla ricerca di una villa, avvolta da una leggenda fantastica secondo cui si allevassero farfalle e insetti di una bellezza rara.
Non si tratta però di un’abitazione come le altre, ma di un ospizio dove anziani benestanti, arrivati alla fine del loro percorso sulla terra, attendono in armonia e serenità l’ora del trapasso.
Dall’incontro del gruppo di giovani con quello degli anziani, sgorgano le contraddizioni della vita, in cui si fronteggia la malinconia della vecchiaia e la gioia acerba della gioventù. In tal proposito, stupendo il passaggio in cui per passare il tempo, si decide di giocare ad un gioco simile al ruba bandiera, con regole aggiornate, ponderando la strada percorsa fino ad arrivare a quel momento. Intuizione magistrale dell’autore, come molte altre all’interno del libro, che ci sforziamo di non raccontare.
Pensiamo di poter definire il libro come un testo corale, ma non nel senso di scritto a più mani, ma in quello dove rintracciare un semplice protagonista è impossibile. Sì, ci sono dei personaggi più forti e strutturati di altri, ma non al punto tale da assurgere a protagonista unico. La storia è strutturata in maniera tale da far auspicare che vi sia un continuo, in cui si vada dentro la storia dei singoli personaggi fuori dal contesto qui raccontato, meglio ancora se nel loro passato.
Lo consigliamo? Assolutamente sì, e lo diciamo con lo spirito di chi non era convintissimo della scelta di lettura fatta. Consigliamo di continuare la lettura oltre le prime trenta pagine, perché è un testo che prima semina e poi cresce e fiorisce, chiede solo la pazienza di attendere prima di poterne godere i frutti. Insomma, decidere di abbandonarlo dopo le prime pagine impedirebbe di scoprire il mondo fantastico della vita.
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Fulvio Ervas, Piccolo libro di entomologia fantastica, Bompiani, Milano, 2021
