L’estate dei fantasmi

Già dalla prima pagina l’autrice ha l’abilità di catapultarci a Ondine, un piccolo paesino in cui il miglior intrattenimento sono le prediche di Padre Rey. In questo luogo in cui l’unico passatempo è fantasticare, Iris e la sua migliore amica Colette sono bravissime a sfruttare la loro immaginazione per riuscire a sopravvivere alla noia di un’estate come tante. Tuttavia quest’anno le cose sembrano andare in maniera differente. Era solo un gioco quello di mettersi in contatto con i morti, ma sembra che uno di loro, un ragazzo scomparso molti anni prima, abbia risposto all’appello e adesso non sia intenzionato a lasciare in pace Iris. All’inizio la nostra protagonista sembra entusiasta della novità: addirittura si sente speciale per essere stata scelta.

Ma cosa succederebbe se gli oggetti iniziassero a muoversi da soli e strani eventi che mettono in pericolo la propria incolumità dovessero iniziare a verificarsi? Ognuno di noi vorrebbe interrompere il gioco. Ma se ciò non fosse più possibile? Se l’unico modo per far finire tutto dovesse essere scavare in un passato che in molti, a partire dal proprio padre, sembrerebbero voler tenere nascosto?

L’estate dei fantasmi è stato definito un ibrido tra ghost story e mystery, e non posso che essere perfettamente d’accordo. Quello che mi sono trovata tra le mani è un libro estremamente interessante, che ha la capacità di conquistare l’attenzione e sorprendere dalla prima all’ultima pagina e che è in grado di rimettere in discussione tutto ciò che si è pensato fino all’attimo prima.

Complice probabilmente il fatto che l’ho letto di sera, immersa nel silenzio della mia stanza, devo però ammettere che ci sono state delle scene che mi hanno fatto venire il batticuore. Una storia di avventura in cui non mancano temi quali amicizia e amore, con una protagonista di quattordici anni che, nonostante la tensione della storia, sarà in grado di strappare un sorriso con i suoi commenti ironici.