“Il fatto stesso di dover dare spiegazioni alla gente ti logora. Anche perché devi inventartele visto che neppure tu le possiedi.”
Dobbiamo essere sinceri, abbiamo iniziato a leggere questo libro per puro caso. Aspettative pari a zero, con il pregiudizio di trovarsi davanti all’ennesima biografia postuma su John Lennon, condito magari con pettegolezzi di seconda mano sulla band musicale più popolare al mondo. Siamo stati felici di ricrederci.
Julia Baird, autrice e sorellastra di John, prende per mano il lettore e lo accompagna nella vita quotidiana di una famiglia inglese degli anni ’30-’40-’50 del novecento, strozzata da rigidi dettami morali, problemi economici senza una via d’uscita e lutti inattesi. Un nucleo familiare come molti altri dell’epoca, se non fosse per la presenza al suo interno di un ragazzo ipersensibile che si affacciava al mondo in punta di piedi.
Il tipo di narrazione permette di entrare subito in sintonia con quel ragazzo, innamorato oltremodo di una madre troppo presto persa, troppo tardi ritrovata e ancora troppo presto lasciata andare per sempre. Che sia questa la chiave di volta per entrare nell’intimità dell’artista e di molte canzoni?
Nella lettura si ha conferma delle cicatrici interiori dei grandi artisti, perché è dal dolore e dalla sua elaborazione (o non elaborazione), che si entra in contatto con il proprio io.
I Beatles, la fama nel Regno Unito e poi il successo mondiale sono solo capitoli di breve respiro se paragonati ad una adolescenza tanto intensa quanto breve e dirompente. Dopo aver terminato il libro, ascoltare di nuovo la canzone “Julia” ha avuto un sapore diverso.
Julia Baird, Imagine this, Giulio Perrone Editore, Roma, 2013
Edizione originale: Imagine this, Hodder & Stoughton, 2008.