Gli scordati

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Si erano inseguiti e attesi, per poi rincontrarsi ancora e ancora.”

Torniamo indietro nel tempo. Catania fine anni Trenta, con il fascismo al potere, venti di guerra pronti a diventare tempesta, la viltà e la grettezza tacitamente travestiti in nobiltà d’animo e rettitudine.

Qui due ragazzi poco più che ventenni Salvatore (detto Sasà) e Michele si incontrano una notte in una spiaggia e s’innamorano. Un amore difficile perché i due provengono da due strati sociali differenti, Sasà un povero aiutante di falegname, e Michele studente universitario prossimo alla laurea, figlio della buona borghesia. A rendere però l’amore impossibile è l’omosessualità, visto come il male assoluto, un male contro la morale, da combattere e reprimere e se necessario uccidere.

Sasà e Michele saranno scoperti e arrestati, ma mentre il secondo riuscirà a ottenere la libertà grazie all’azione del padre (più preoccupato per il buon nome della famiglia che per il figlio), Sasà verrà portato al confino presso l’isola di San Domino assieme ad altri “arrusi”.

È un libro di personaggi secondari. La storia dei due innamorati che si cercano con l’anima ma non possono raggiungersi con il corpo è il cuore della storia, ma tutti gli altri personaggi che li accompagnano nel racconto sono altrettanti organi di eguale importanza, senza i quali non ci sarebbero né Sasà né Michele. Questa coralità di caratteri riesce a colmare anche i tratti in cui la spinta narrativa ci è apparsa come un motore che fatica in salita.

Per nostro gusto personale, ci sarebbe piaciuto vedere un maggiore affresco della contemporaneità vissuta dai due protagonisti, sia nel linguaggio sia nelle dinamiche della vita quotidiana. Gli accenni ad un possibile scoppio di un conflitto mondiale avrebbero potuto essere più colorati, e forse anche qualche passaggio avrebbe acquisito maggiore incisività se scritti in dialetto o con una diversa sintassi. Questo però non toglie nulla alla bellezza del romanzo, che rimane un ottimo esordio letterario.

Una buona lettura che consigliamo, capace di far riflettere su alcuni temi, perché il passato è sempre presente, sia nel bene, ma come in questo caso, soprattutto nel male.

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Emanuele Firinu, Gli scordati, Sperling & Kupfer, Milano, 2023

 

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