Che venga la notte

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“Gli hanno trovato il cuore intatto perché la sua volontà era pura.

Ci troviamo di fronte al libro con cui abbiamo deciso di aprire la terza edizione della rassegna “Il giugno dei libri – 2024” a Milano, e che abbiamo avuto modo di leggere e analizzare con lo stesso scrittore nei minimi particolari.

Il giovane autore Ceccherini, dopo aver parlato nel suo primo libro del mostro di Firenze, in questo secondo lavoro racconta la vita privata e le vicende di Donato Bilancia, forse l’ultimo serial killer italiano, che tra il 1997 e il 1998 ha tenuto sotto scacco le forze dell’ordine e terrorizzato la Liguria. Un nome noto a chi ha vissuto quel periodo storico, di cui i ricordi si sono ingialliti sulle pagine dei giornali, ma che certo suscitano sentimenti non positivi.

Iniziamo con il titolo: quale è la notte a cui si riferisce l’autore? Quella della ragione? Quella del sonno eterno? Quella che porta in dote gli incubi e le paure mai vinte? Oppure è un semplice riferimento a un comune modo di dire, per sottintendere venga quel che deve venire?

La risposta che decidiamo di dare a questa prima domanda rappresenta la chiave di lettura che noi decideremo di dare alla storia di Donato Bilancia, e alle risposte che non si potranno mai avere circa il perché abbia deciso di compiere diciassette omicidi, concentrandosi poi in particolare sulle donne.

Apprezzata la contrapposizione tra l’inizio e la fine del libro, lasciando da parte il prologo, il libro inizia con una funzione religiosa a cui il bambino Donato è obbligato a partecipare con la sua famiglia, per poi arrivare alla fine dove Donato è un ateo, e la presenza di Dio è messa in dubbio perché non ha fermato la sua mano assassina prima che potesse compiere la lunga sequenza di omicidi.

Pur avendo abbracciato la forma del racconto di narrativa, quindi molto veritiera ma non vera in alcune parti (anche perché non poteva essere altrimenti), la decisione di creare sottocapitoli denominati da precisi giorni della settimana (simile a un diario o inchiesta giornalistica), rappresenta un’ancora alla realtà, come a voler mantenere il lettore con i piedi per terra, e che, anche se si tratta di un romanzo, parla di fatti realmente avvenuti.

La scrittura è snella e asciutta. Il testo è piacevole alla lettura, e anche le parti dove forse si eccede di forme colloquiali, non danno fastidio, perché funzionali al racconto e al carattere dei protagonisti. Uguale discorso per quanto concerne la divisione in tre parti del libro denominati Ordine, Caos e Stasi, che rispecchiano l’evoluzione della vita di Donato Bilancia.

Nonostante sentimenti di angoscia, incredulità, smarrimento e tensione, il libro è però adatto a tutti i lettori, senza particolari categorizzazioni.

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Alessandro Ceccherini, Che venga la notte, Nottetempo, Milano, 2024

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