“Quel vecchio prete, non solo predica la fede di Dio alle donne e ai bambini, come la sua professione richiede, ma egli stesso ci crede.”
Avvertenze per li lettore: questa recensione è scritta da un’intera redazione totalmente incantata dalla prosa di Ignazio Silone. Sottovalutato, dimenticato, lasciato ad abbronzare sulle bancarelle di seconda mano, per noi i libri di Silone sono delle opere d’arte da avere a casa senza discutere.
Il protagonista della storia, Luca Sabatini, torna al suo paese d’origine, dopo aver trascorso quarant’anni in prigione, per un delitto che non aveva compiuto. Un rientro amaro in un territorio che non gli appartiene più nella morfologia e nelle nuove generazioni che lo vivono. A rimanere identica è la meschinità e la viltà degli uomini. I lunghi silenzi di chi decise di non testimoniare in suo favore o, peggio ancora, di alzare il dito contro di lui.
Il rientro di Luca a Cisterna coincide con quello del figlio di un suo caro amico, Andrea Cipriani, antifascista e partigiano, che dopo il carcere e il confino, torna come leader politico. Le vicende dei due uomini si intrecceranno in una maniera inattesa; la fame di giustizia di Andrea per riabilitare completamente il nome del vecchio amico di suo padre porterà alla rivelazione finale del segreto di Luca e della sua alta moralità.
Pur parlando di argomenti passati, il racconto non perde di freschezza, tutt’altro. Ambientato negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, l’Italia raccontata è quella dei giorni nostri, le caratteristiche raccolte dei vari protagonisti e delle dinamiche interpersonali sono quelle che caratterizzano gli italiani da sempre e che, ormai c’è da credere, lo faranno anche in futuro.
I testi di Silone non si possono definire semplicemente dei romanzi, ma dei piccoli trattati di sociologia, storia, politica e rapporti umani. Una capacità certamente rara nel panorama letterario italiano, ieri come oggi.
Abbiamo provato ad essere il più imparziali possibili, ed è stato veramente difficile, per uno dei quei libri, che una volta terminata la lettura si vorrebbero leccare le pagine. Dopotutto, lo avevamo detto che siamo totalmente innamorati dell’autore?
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Ignazio Silone, Il segreto di Luca, Mondadori, Milano, 1956
