Scritto da Roberta Tamma
_________________________________________________
Helga, protagonista e autrice, non potrà fare a meno di entrarvi nel cuore e restarci davvero per molto tempo. Questo romanzo, che è un’autobiografia del vissuto fanciullesco dell’autrice, ci racconta la seconda guerra mondiale attraverso gli occhi di una bambina.
Il libro comincia nell’autunno 1941 e termina nella primavera del 1947 ed è ambientato a Berlino. A mio parere, questa è la particolarità dell’opera. La guerra viene descritta dagli occhi di una bambina che appartiene al popolo tedesco, che descrive minuziosamente la città ridotta a brandelli, edifici in rovina e le strade distrutte, vuote e senza identità.
Una bambina, Helga, alla quale è stata tolta l’infanzia, la serenità, il divertimento, i giochi e gli amici; in cambio, ha conosciuto squallore, bombe, la luce fioca di una candela, una cantina maleodorante, gli incendi e le barbarie.
Helga non conosce un’infanzia normale a causa del contesto nel quale vive, e soffre anche per l’abbandono della madre e l’arruolamento di suo padre nell’esercito. Non riceve amore dalla sua matrigna, che la tratta in maniera peggiore di uno sconosciuto, mentre ha occhi solo ed esclusivamente per Peter, il suo fratellino.
Peter ci viene presentato come un bimbo vivace e arrogante. Sempre con la risposta pronta ed in grado di polemizzare già dalla sua tenera età: arriverà anche lui a perdere la sua personalità non avendo mai conosciuto un cielo azzurro limpido o un gioco in cortile con i suoi coetanei.
Peter pensa incessantemente alla guerra, disegna bombe e venera il Furher poiché anche egli lo idealizza come capo della Germania che porterà alla salvezza grazie all’Armata Wenck.
Non cito di proposito una figura fondamentale nella vita di Helga, una figura che le ha dato molta speranza ed un briciolo di amore, la scoprirete durante la lettura.
____________________________________________________________________________________________________
Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Adelphi, Milano, 2020 (edizione originale 1995)